Più tasse per tutti, ma specie per le famiglie: ecco il regalo della maggioranza per il 2014



In breve

La maggioranza prosegue spedita – e da sola – ad approvare il nuovo regolamento sui tributi locali, che porterà ulteriori significativi aumenti di tasse per i cittadini rispetto al 2013. Inoltre, grazie ad aliquote e detrazioni distribuite in modo lineare e non progressivo, la nuova Tassa sui Servizi Indivisibili (TASI) risulterà più gravosa rispetto all’IMU 2012 per i proprietari di prime case con rendita medio-bassa e in presenza di figli. Il tutto senza che siano stati previsti nuovi servizi per le famiglie.


In occasione del consiglio comunale del 25 marzo è emerso con disarmante evidenza il metodo pressappochista e l’atteggiamento antidemocratico con cui la maggioranza si ostina a gestire gli unici due momenti di reale confronto con le opposizioni: la commissione permanente e il consiglio comunale.

Un metodo e un atteggiamento che ha portato il gruppo “per quarto” prima a non partecipare alla “commissione farsa” del 17 marzo, poi ad abbandonare la seduta del consiglio, in segno di protesta.

Questo modo di procedere ha infatti messo le opposizioni nella condizione di non poter dare il proprio contributo nella valutazione e formulazione di proposte alternative, soprattutto su tematiche di estrema importanza per il paese quali le imposte municipali e il bilancio di previsione.

Se ci fosse stato concesso il tempo di analizzare adeguatamente i documenti, avremmo chiesto di confrontarci su scelte diverse, considerando l’innalzamento del carico fiscale come ultima risorsa e a favore di servizi alla cittadinanza che non fossero quelli istituzionali offerti dagli uffici comunali. Ad esempio, avremmo proposto:

  • da un lato di adottare aliquote più basse e dall’altro, a compensazione del minor gettito fiscale, di intervenire concretamente sulla riduzione della spesa legata al funzionamento della macchina amministrativa (amministratori, uffici, i due municipi…), che da sola incide sul bilancio per circa il 40%;
  • una distribuzione più equa della TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili) sull’abitazione principale, visto che con l’aliquota del 2,5‰ (la più alta applicabile in quel momento, quando volendo si poteva non applicare proprio) e le detrazioni lineari (€ 30 per tutti) deliberate in consiglio, le famiglie più numerose o con case con rendita minore si troveranno a pagare in proporzione di più rispetto alle famiglie meno numerose o con case con rendita maggiore.

Il risultato (tabella A) è che le famiglie, le imprese e le attività commerciali pagheranno di più in imposte municipali rispetto al 2013, ma a fronte di quali nuovi servizi? Inoltre la nuova tassazione, così com’è stata deliberata (un’unica detrazione, uguale per tutti), risulterà maggiormente gravosa, rispetto all’IMU 2012, per le case con rendita medio-bassa ed in presenza di carichi familiari (tabella B). Alla faccia dell’equità!


  Tabella A: simulazione calcolo IMU + TASI per l'anno 2014, dal quale risulterà evidente a tutti il netto aumento di imposte municipali rispetto al 2013.

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Tabella A: simulazione calcolo IMU + TASI per l’anno 2014, dal quale risulterà evidente a tutti il netto aumento di imposte municipali rispetto al 2013.

Tabella B: differenza tra IMU + TASI per l'anno 2014 e IMU 2012. Le famiglie con case di minor valore pagheranno di più rispetto al 2012 e viceversa. Inoltre, a parità di rendita catastale, le famiglie con figli a carico pagheranno di più rispetto al 2012, quelle senza figli di meno.

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Tabella B: differenza tra IMU + TASI per l’anno 2014 e IMU 2012. Le famiglie con case di minor valore pagheranno di più rispetto al 2012 e viceversa. Inoltre, a parità di rendita catastale, le famiglie con figli a carico pagheranno di più rispetto al 2012, quelle senza figli di meno.

È quindi demagogico e fuorviante sostenere, come ha fatto in consiglio e sulla stampa la sindaca Conte, che non contemplando il bilancio di previsione 2014 un aumento delle entrate da imposte municipali di conseguenza non è aumentata la pressione fiscale per le famiglie. Anzi! E tutto questo in un paese in cui i servizi alle famiglie o già si pagano profumatamente (per es. l’asilo nido) o praticamente non esistono (per es. l’assistenza pediatrica) oppure vengono svolti, su esplicita richiesta dell’amministrazione e in nome della cittadinanza attiva, della sussidiarietà e della partecipazione (!) sotto forma di volontariato (vedi il PediBus, il SicurBus, la manutenzione delle aiuole “di vicinato”, l’organizzazione di eventi etc.).

Alla faccia del principio di capacità contributiva e dei criteri di progressività fiscale sanciti dall’articolo 53 della Costituzione… 


Questo articolo è stato pubblicato su “per quarto informa” di maggio 2014 [Scarica il pdf]