[pubblicato su “per quarto” informa di novembre/dicembre 2012]

L'attraversamento pedonale dopo la dipintura del porfido

Finalmente, qualche settimana fa, qualcuno si è deciso a dipingere di bianco le strisce degli attraversamenti pedonali in prossimità della rotonda in centro al capoluogo. Così da adesso attraversare via Roma o via Marconi in quel punto non sarà più così pericoloso come quest’estate, quando le strisce ricavate sugli attraversamenti in porfido non erano percepibili né dai pedoni né tanto meno dagli automobilisti.

Il problema è stato sollevato da “per quarto” in un’interpellanza presentata durante il consiglio comunale del 12 giugno 2012, alla quale la Sindaca ha risposto il 12 luglio con le seguenti parole: «per quanto riguarda la scarsa visibilità degli attraversamenti pedonali che rischiano di pregiudicarne la sicurezza, sottolineato che è una problematica che riguarda la viabilità provinciale, essa è stata fatta rilevare dai nostri uffici alla Provincia e sono in corso le verifiche da parte dei funzionari degli interventi opportuni a garantire i pedoni».

Colpa (o affari) della Provincia, quindi. Non proprio, perché quegli attraversamenti in porfido li ha chiesti la Giunta altinate, come troviamo scritto nella Delibera di Giunta n° 52 del 15 maggio 2012, dove si spiega che «al fine di valorizzare la sistemazione dell’intersezione l’amministrazione comunale ha […] chiesto alla Provincia di utilizzare delle finiture e degli elementi di arredo di pregio (finitura in porfido del Trentino per l’aiuola centrale, realizzazione impianto led, attraversamenti pedonali in porfido)».

Insomma: nell’ottica di perseguimento della più volte sbandierata «politica di riqualificazione e valorizzazione del centro del paese» la Giunta ha chiesto alla Provincia – ottenendolo – di realizzare lungo una strada provinciale, e per di più in stretta prossimità di una rotonda, degli attraversamenti pedonali “belli”, senza che nessuno (amministratori e tecnici comuali in primis) si sia posto il problema che fossero anche – e prima di tutto – “sicuri”.

La soluzione, come abbiamo detto, è arrivata qualche settimana fa, e non  poteva essere che una: dipingere il porfido più chiaro (divenuto grigio già pochi giorni dopo la posa) con vernice bianca, pregiudicando di fatto l’effetto estetico che si era voluto ottenere. In altre parole: soldi buttati via.

Ma non è tutto. Nella delibera sopra citata si trova anche scritto che a seguito della richiesta del comune alla Provincia, quest’ultima ha risposto che «non tutte le opere di finitura dell’intervento con elementi di pregio possono trovare copertura finanziaria nel quadro economico dell’intervento» e quindi «sarebbero necessari ulteriori 10mila euro che dovrebbero essere finanziati dall’Amministrazione Comunale», mentre «la realizzazione e collocazione di un elemento di arredo urbano (in particolare delle anfore che evochino la storia di Altino) potrebbe comportare una ulteriore spesa a carico del Comune di Quarto d’Altino di 4mila euro».

“Sarebbero… dovrebbero… portrebbe…”: tra un condizionale e l’altro la Giunta delibera uno stanziamento preventivo di 14mila euro per abbellire la rotonda con dell’altro porfido, con due anfore in ferro (de gustibus non est disputandum, dicevano i latini…) e con un sistema di illuminazione a led attorno al basamento che non illumina assolutamente nulla.

Ma i problemi di sicurezza e funzionalità ciclo-pedonale del centro a seguito degli ultimi interventi di restyling non finiscono qui. Forse qualcuno  di voi ha infatti notato che gli spigoli delle cordonate poste alla base delle rampe di invito al marciapiede sono state di recente smussate, e questo grazie alle segnalazioni di alcuni cittadini che, spingendo un passeggino o una sedia a rotelle, si erano trovati di fronte un vero e proprio gradino. Il problema purtroppo rimane, e la soluzione non era certo quella di smussare a 45° lo spigolo ma di sostituire quelle cordonate con altre oportunamente calibrate.

Dettaglio dello “smusso” realizzato al posto di un’adeguata rampa di accesso al marciapiede dagli attraversamenti in porfido.

Altro problema quello dell’”alzatina” (sempre in porfido…) realizzata dall’Ater per collegare la nuova piazza al sagrato della chiesa. Sebbene infatti qui l’attraversamento pedonale sia stato realizzato con materiali diversi, e di maggior contrasto (a riprova che dalle altre parti il lavoro si poteva fare meglio fin da subito…), molte persone, nonostante il passaggio si trovi al centro dell’”alzatina”, continuano ad attraversare la strada a ridosso della rotonda, quindi nel punto più pericoloso, e questo non perché siano poco rispettose del codice della strada, ma primo perché fino a prima della realizzazione della rotonda e dell’”alzatina” in porfido l’attraversamento pedonale era lì, secondo perché l’aver collegato le due “sponde” di via Stazione ha creato nei pedoni (e figuriamoci nei bambini…) la percezione che l’intera area in porfido è una zona pedonale e non l’uscita di una rotonda di una provinciale.

Ciclista che attraversa via stazione in prossimità della rotonda invece che sul passaggio pedonale.

Considerato tutto questo, e considerate le difficoltà economiche in cui versano le casse comunali, vien da chiedersi dov’è finito il buon senso e la lungimiranza degli amministratori e dei progettisti. Perché non si possono sacrificare concetti quali la sicurezza e la parsimonia in nome della stessa grandeur che ha caratterizzato le scelte delle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi 20 anni