Riflessione di Giancarlo Pavan, componente del gruppo “per quarto”, a proposito della recente ordinanza di esumazione dal cimitero di Quarto d’Altino, per necessità di spazio, delle salme sepolte da almeno 16 anni.
… Celeste è questa
corrispondenza d’amorosi sensi,
celeste dote è negli umani; e spesso
per lei si vive con l’amico estinto
e l’estinto con noi……
Pur nuova legge impone oggi i sepolcri
fuor de’ guardi pietosi, e il nome a’ morti
contende…Ugo Foscolo, “Dei Sepolcri”
Leggo, sul sito del comune, l’avviso delle esumazioni che avverranno prossimamente. Un link sottostante rimanda ai nominativi dei deceduti coinvolti.
Con stupore realizzo che ciò interesserà anche una ragazza scout che ebbi in Clan nel ’92 e che poi morì tragicamente in un incidente d’auto nel ’97.
Sembra ieri, anche se sono passati sedici anni.
Per regolamento di polizia mortuaria però ne sono sufficienti dieci, di anni, perché una salma possa essere riesumata; non importa se poi la si dovrà successivamente incenerire, perché pietà la riponga in un’urna o per finire nell’ossario comune.
Finora in paese non c’era ancora la percezione della precarietà, per i nostri cari, nel ritornare alla terra. Le esumazioni avvenivano dopo molti anni dalla sepoltura con un ciclo generazionale che quasi ne scandiva l’oblio. C’era spazio per tutti, sia in terra che in loculo.
Ora non più.
Cosa è cambiato?
Mi si dirà che il paese è raddoppiato, che gli spazi non bastano più, che…
Penso sia giusto porre l’accento sulla programmazione, e soprattutto sull’idea che un’Amministrazione ha del cimitero e della sua funzione sociale, prima ancora che religiosa.
Non serve resuscitare il Foscolo, con il suo carme sui sepolcri, per esprimere ciò che alberga da tempi atavici nei cuori umani; vorrei pensare che questa Amministrazione tenga a cuore le rimembranze, l’onore per quelli che ci hanno preceduto e perché no, anche la visione di un senso di uguaglianza che dopo la morte inevitabilmente ci accomuna, senza per questo arrivare ad un ossario comune che è la negazione di quanto appena detto, ma a disposizioni più sobrie, che non siano quelle orrende costruzioni che si stanno moltiplicando nei cimiteri.
È di questi giorni l’articolo su un futuristico grattacielo-cimitero da 34 piani e 60.000 salme in progetto a Verona [leggi l’articolo]
Le motivazioni sono le solite: carenza di spazi, forte concentrazione urbana, popolazione anziana e la patetica attenzione al consumo del suolo; peccato che per la costruzione ne dovranno cambiare la destinazione d’uso, in quanto il terreno su cui potrebbe sorgere l’obbrobrio è agricolo.
Il sospetto che il business edilizio, boccheggiante nel residenziale, cerchi nuovi spazi nei cimiteri è forte ed evidente.
Speriamo non sia il caso del nostro cimitero.
Tuttavia, senza dimenticarci che l’area sacra è res publica, occorre recuperare in fretta il gap che ha visto diminuire drasticamente lo spazio per le sepolture a terra a favore delle tombe di famiglia ed interrogarci sulla visione futura del camposanto che vogliamo: la fotocopia della società attuale, divisa per censo e reddito od un campo in cui, fatta salva l’identità del defunto, si possa avere una qualche parvenza del paradiso che ci attende?
Giancarlo Pavan
Giancarlo Pavan ha 63 anni e vive a Quarto d’Altino da sempre. È sposato e ha due figli ormai grandi. Perito Industriale e caporeparto in pensione presso un’importante azienda energetica, è stato promotore del Comitato contro la chiusura di via Stazione. Scout dal ‘65, ha contribuito a fondare ed animare l’associazione per 40 anni.
Grazie per l’infomazione ! sono sgomentata si dice cosi! almeno passasse 50 anni 16 son troppo pochi!senza parole!