La replica alle affermazioni di Ezio Petruzzi, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, riguardo alla nostra non-indicazione di voto alle comunali. Con un’analisi dei risultati elettorali.
Poi sono mancati i voti della lista “per quarto”, che non schierandosi ha favorito proprio quelli che non volevano, cioè coloro ai quali interessa poco del verde e dell’ambiente.
(Ezio Petruzzi – candidato sindaco del M5S – su «Il Gazzettino» dell’8 giugno 2016)
L’esito delle elezioni comunali era matematicamente prevedibile. Ed è anche per questo che il gruppo “per quarto” ha deciso di non prendere parte ad una competizione elettorale in cui a fare la differenza non sarebbero stati i programmi o l’effettivo impegno civico dei candidati – tutti, non solo gli aspiranti sindaco – ma i pacchetti di voti che ogni persona avrebbe portato in dote, oppure il caro, vecchio simbolo di partito/movimento…
Nonostante ciò anche questa volta veniamo additati come la causa delle vittorie o delle sconfitte altrui (o delle mezze vittorie…), quando maturità politica dovrebbe significare anche avere la capacità di fare autocritica e di trovare i motivi della propria sconfitta guardandosi dentro, non colpevolizzando gli altri.
La nostra decisione di non schierarci e di non dare indicazioni di voto deriva dalla convinzione che i voti non sono di nessuno se non degli elettori che li esprimono. E suona davvero strano che a rinfacciarci il non-appoggio alla sua lista sia proprio il candidato di un partito/movimento – il M5S – che con questo stesso atteggiamento sta affrontando a livello nazionale tutti i ballottaggi in cui non è in lizza.
Nel 2011 i nostri 497 voti ce li siamo sudati uno per uno, dimostrando con i fatti ai cittadini di Quarto d’Altino che eravamo preparati e consapevoli di ciò che ci avrebbe aspettato in caso di vittoria, e costruendo un programma concreto assieme a loro. Non ci sembra che il M5S abbia fatto lo stesso per meritarsi i suoi 520 voti…
Fosse stato presente sul territorio in questi 5 anni, invece di scomparire dopo le elezioni del 2011 per riapparire magicamente qualche mese fa, magari il M5S avrebbe intercettato da solo, senza bisogno di aiuti, non solo i potenziali voti di “per quarto”, ma anche quel preoccupante 7% in più di astensione rispetto al 2011 (450 elettori), che sommato alle 100 schede bianche e nulle porta a 40% il tasso di disafezione alla politica locale, compresa quella di protesta rappresentata dal M5S.
È in questa landa desolata che da settembre andrà ad operare l’associazione “per quarto”.
Nel frattempo vi aspettiamo in consiglio comunale.