Secondo la Sindaca Conte basterebbero «piccoli lavori di manutenzione» per poter ospitare le associazioni nell’ex sede municipale a partire dal primo gennaio 2014, cioè tra un mese («Il Gazzettino» del 19/11/13).
Ma li ha visti la Sindaca quegli spazi?
Al piano terra ci sono ancora i buchi effettuati sul pavimento nell’ambito delle analisi per il progetto preliminare del centro culturale “dei desideri”; al primo piano, contrariamente a quanto affermato dalla vice sindaca Giomo sulle pagine della «Nuova Venezia» del 6/11/13, le stanze da mettere a disposizione delle associazioni non sono per niente «bianche splendenti», nonostante l’apprezzabile impegno dei volontari del progetto “72 ore con le maniche in su”, ma è ancora tutto com’è stato lasciato al momento del trasferimento degli uffici nel nuovo municipio, un anno e mezzo fa: tutto sporco, sventrato, con mobilia praticamente nuova accatastata in mezzo alla polvere… Per non parlare dell’ultimo piano, che per essere sistemato come si deve, non essendo stato interessato ai lavori di risanamento e restauro effettuati tra la fine degli anni ‘90 e i primi anni 2000 nei piani sottostanti, necessiterebbe di un investimento di migliaia di euro: altro che «piccoli lavori di manutenzione»!
E poi chi li farebbe quei lavori? E chi li pagherebbe? Le associazioni? O forse il Comune? Perché la maggioranza su quell’immobile ha già speso quasi 100mila euro per progettare un centro culturale che prevede l’abbattimento proprio dell’ala dell’ex municipio destinata alle associazioni, e che – ormai è chiaro – rimarrà nel libro dei sogni, come abbiamo sostenuto più volte in consiglio comunale sul nostro blog e nell’articolo La cultura… delle promesse elettorali.
Ma allora perché spenderli quei 100mila euro? Ah, sì: perché solo con i progetti si può accedere ai finanziamenti, ci aveva spiegato la Sindaca. Ma i finanziamenti devono essere usati per realizzare quei progetti, non per fare cose che con quei progetti sono addirittura in contrasto, come sembrerebbe la Giunta voglia fare nel piazzale retrostante l’ex municipio: buttare giù la “casetta” sede dei corsi di musica (che l’associazione Diapason&Naima ha chiesto invano più volte di poter ristrutturare a proprie spese, mentre a inizio novembre è stata chiamata a liberarla forzatamente entro fine dicembre, in pieno anno scolastico…) per fare un parcheggio, quando invece il progetto del “Nuovo Centro Culturale” lì dietro prevede una piazza pedonale chiusa da un’ala a pianterreno con stanze per le associazioni…
Ora, pensa davvero la Giunta di buttare giù la “casetta” per fare un parcheggio destinato ad essere disfatto non appena il progetto del centro culturale arrivasse alla terza e ultima fase, oppure dietro all’urgenza di far liberare quell’immobile c’è qualcos’altro?