In rappresentanza del movimento civico, oltre che del gruppo consigliare, “per quarto”, ribadisco il mio pieno accordo riguardo la proposta messa all’ordine del giorno del consiglio comunale del 30 giugno 2011 dall’attuale maggioranza, e votata all’unanimità, di eliminare il Palazzetto dello Sport e le aree di sua pertinenza dalla lista dei beni alienabili del Comune.
Non potrebbe d’altronde essere diversamente, visto che il movimento “per quarto” si fonda, tra le altre cose, sulle istanze e il metodo da un lato del Comitato contro l’alienazione del Palazzetto dello Sport, promotore di due petizioni e di un consiglio comunale aperto, dall’altro del laboratorio “Quartiere Sociale”, prima esperienza di progettazione partecipata su suolo altinate, la cui proposta di valorizzazione (già approvata durante il consiglio comunale aperto del 18 febbraio 2011) troviamo ora citata nella proposta di delibera come binario su cui indirizzare la futura valorizzazione dell’intera area pubblica in cui il Palazzetto è inserito.
Mi ha fatto inoltre piacere che sia il Sindaco, Silvia Conte, sia il consigliere del gruppo di minoranza “Futuro in Comune”, Mirco Toniolo, abbiano finalmente preso una posizione ferma sulla questione dell’alienazione del Palazzetto, non avendo voluto – o potuto – farlo quando forse sarebbe stato più opportuno.
Da un lato, infatti, l’attuale sindaco rischiava di creare un’imbarazzante rottura all’interno del circolo altinate del Partito Democratico, i cui principali esponenti – lo ricordiamo – hanno sostenuto a spada tratta per oltre due anni la necessità di alienare Palazzetto, parcheggio, pista polivalente, area verde adiacente per permettere la realizzazione di altri 50 appartamenti; dall’altro il consigliere Toniolo, preso tra l’incudine e il martello, ha preferito anteporre le sacrosante esigenze di spazio dell’associazione sportiva da lui rappresentata alla salvaguardia a tempo indeterminato di un’area che non aveva i requisiti per essere inserita nella lista dei beni “non strumentali alla all’esercizio delle […] funzioni istituzionali” del nostro Comune, e quindi non alienabile (Nuova Venezia del 14 agosto 2009).
Tutto è bene quel che finisce bene, commenterà qualcuno. Noi di “per quarto” avremmo preferito che la “opportunità politica” non avesse messo così drammaticamente a repentaglio un bene pubblico a cui gran parte della popolazione vecchia e nuova è profondamente legata.
Cogliamo quindi l’occasione per ringraziare nuovamente tutte le persone che, tra l’estate del 2009 e i primi mesi del 2011, si sono mobilitate per portare all’attenzione dell’opinione pubblica la salvaguardia di questo importante bene comune, riuscendo a modificare con i soli strumenti della democrazia e della partecipazione le scelte – troppo spesso miopi – della politica locale.
Luigino Varin
Gruppo Consigliare “per quarto”