Durante il consiglio comunale di giovedì 4 agosto è passata con la quasi unanimità dei voti la famosa manovra di bilancio con la quale, nelle intenzioni della maggioranza (e in linea con quanto “promesso” in campagna elettorale), si dovevano andare a recuperare i soldi necessari a far fronte ai tagli introdotti dalla precedente amministrazione in tema di buoni mensa, trasporto scolastico, rette dell’asilo nido e sostegno economico alle due scuole materne parrocchiali del paese.
(Ricordiamo tra parentesi che quei tagli ai servizi scolastici erano la conseguenza quasi diretta della diminuzione dell’ICI sui terreni edificabili, la quale aveva portato a una minore entrata nelle casse del comune di circa 80mila euro. Riduzione che attualmente rimane invariata, nonostante a nostro avviso si dovrebbero studiare dei sistemi per sbloccare la situazione, tra cui la possibilità di frazionare i terreni o di farli tornare da edificabili a agricoli).
Il fatto è che, leggendo la manovra, salta subito all’occhio un fatto molto importante, cioè che nonostante sia sempre stata presentata dalla maggioranza, sindaco in primis (in questo come nei precedenti consigli comunali, oltre che in conferenza dei capigruppo), come una manovra essenzialmente strumentale al recupero dei tagli operati dalla precedente amministrazione, in realtà, a parte una voce di aumento dei contributi alle scuole dell’infanzia paritarie (37mila euro contro i 31mila precedenti), non si trova nessun riferimento – diretto o indiretto – né ai buoni mensa, né al trasporto scolastico, né alle rette dell’asilo nido.
Insomma, la manovra ad altro è servita, ma sicuramente non a quello. Anche perché i problemi legati ai buoni mensa e al trasporto scolastico si sono risolti un po’ “da soli” (minor richiesta di pasti, meno rientri), un po’ con un minimo di ottimizzazione del servizio di trasporto, mentre per l’asilo nido è probabile un aumento solo per i non residenti.
A cosa è servita quindi questa manovra, che ha visto un assestamento di bilancio di oltre un milione di euro?
La risposta “tecnica” si trova scritta nei numeri: la manovra è servita non a ripristinare 80mila euro di servizi scolastici, ma a togliere dal bilancio alcune voci di entrata sovrastimate in termini di oneri di urbanizzazione (510mila euro) e alienazioni immobiliari (290mila euro) e un contributo regionale di 450mila euro; tutti soldi destinati a due opere pubbliche previste a partire dal 2011 e cioè l’ampliamento della scuola elementare (finanziata per metà dalla Regione) e la pista ciclabile lungo il Siloncello, tra Altino e Trepalade (collegata al piano di recupero della Conca).
Il fatto è che, al di là degli ormai cronici problemi legati al taglio dei trasferimenti statali e regionali, a cui si sommano i limiti di spesa imposti dal patto di stabilità, il bilancio lasciato in eredità dalla precedente amministrazione, e giudicato dal revisore dei conti, ad appena due settimane dalle elezioni, un bilancio “sano”, con un avanzo di cassa di ben 800mila euro, si è rivelato un grande bluff, o quanto meno un bilancio “dai piedi di argilla”, in quanto eccessivamente vincolato all’andamento di un settore – quello immobiliare – in stallo da troppo tempo, dando quindi ragione a chi da anni andava sostenendo questa teoria, in primis l’ex consigliere di opposizione Marco Simionato.
La risposta “politica” alla nostra domanda non va posta certamente – o solamente, visti i seppur altalenanti rapporti di parte dell’attuale maggioranza con la rappresentanza PD della vecchia amministrazione – all’attuale amministrazione, ma alla precedente, e specialmente all’ex sindaco Loredano Marcassa e all’ex assessore al bilancio Franca Canonaco, presenti la sera del consiglio in aula assieme ai consiglieri Mareso e Calzavara.
È anche in questa direzione infatti che è andato l’intervento del consigliere del gruppo “per quarto”, Luigino Varin, il quale ha fatto appello al senso di responsabilità politica – ovvero etica e civica – di chi ha contribuito con previsioni insensate – e di conseguenza bilanci irreali – a far sì che il nostro paese sforasse il patto di stabilità, con tutto ciò che questo può comportare in termini economici e di immagine. Ma un appello anche al senso di responsabilità professionale – sottolineato in chiusura di discussione dallo stesso sindaco, la quale ha auspicato le dimissioni anticipate dell’attuale revisore dei conti – da parte di chi era preposto al controllo e ha taciuto la gravità della situazione. Un appello che però, per noi, significa anche impegno da parte dell’attuale amministrazione a non mettere semplicemente “una pietra sopra” al passato, ma di adoperarsi per far emergere responsabilità dirette.
È per questo motivo che, nonostante la manovra sia stata presentata come qualcosa di “diverso” da quello che in realtà poi si è rivelata essere (forse per paura di un irrigidimento politico di fronte all’eliminazione dal bilancio di due opere pubbliche di una certa importanza), e nonostante i tempi per analizzarla non siano stati consoni all’importanza del tema, abbiamo voluto dare un segno di solidarietà oltre che di fiducia all’attuale maggioranza non astenendoci dall’esprimere il nostro voto, ma votando a favore.
Il nostro auspicio è quindi che questo sia solo il primo passo – seppure doloroso – verso una nuova strada, la quale preveda non solo tagli ma anche e soprattutto soluzioni sostenibili ai problemi di bilancio ereditati, tra le quali, ad esempio:
- adesione al programma di collaborazione tra comuni e Agenzia delle Entrate nella lotta all’evasione fiscale, con possibilità da parte dei comuni di trattenere il 33% delle risorse recuperate, e questo non solo in un’ottica di approvvigionamento di risorse ma anche di ripristino della legalità in un paese che, in quanto strategico per la sua posizione geografica, è “naturalmente” terreno fertile per l’evasione, a partire dall’intera filiera del settore immobiliare
- razionalizzazione della spesa energetica per l’illuminazione pubblica tramite l’implementazione di sistemi di gestione intelligente di accensione e spegnimento
- passaggio dall’utilizzo di software proprietario all’utilizzo di software open source, specie per gli uffici in cui non risulta necessario l’utilizzo di software specifico
Ci aspettiamo inoltre, a breve, una correzione del piano triennale delle opere pubbliche, predisposto questa volta con serietà, estrema attenzione alla sostenibilità economica degli interventi, e – come comunque pare sia nelle intenzioni della maggioranza – con la partecipazione di tutta la cittadinanza, e non basato quindi solo sui sogni del sindaco di turno.
Per un’analisi dettagliata della manovra rimandiamo all’articolo Analisi della manovra di bilancio Agosto 2011.