Apprendiamo dalla stampa (Il Gazzettino del 16/11/2011) che diversamente da quanto era stato prospettato dalla Regione e da Autovie Venete qualche settimana fa riguardo la chiusura al traffico di via Roma per la realizzazione della terza corsia autostradale, sia la provinciale che via San Michele Vecchio «resteranno aperte con viabilità alternata per il traffico leggero, pedonale e ciclabile» per l’intera durata dei lavori (tre periodi di cinque mesi ognuno: da febbraio 2012, da giugno 2013 e da novembre 2014).
La “brutta notizia” era arrivata in anteprima il 25 ottobre ai cittadini presenti all’incontro “Per una città viva” organizzato dall’amministrazione comunale di Quarto d’Altino presso il Centro Servizi, e pareva non ci fossero possibilità di portare a casa una soluzione meno impattante dal punto di vista della viabilità (e quindi della vivibilità) per il nostro paese.
Nonostante ciò “per quarto” – nell’ottica di collaborazione al di là delle posizioni politiche, per il bene comune – si è attivato per studiare una proposta che non costringesse il paese a trovarsi ulteriormente diviso a causa della realizzazione dell’ennesima “grande opera strategica” (com’è successo ad es. per la chiusura dei passaggi a livello del capoluogo e delle Crete…).
Martedì 8 novembre abbiamo quindi presentato in Conferenza dei Capigruppo la seguente proposta: per il traffico leggero un senso unico in entrata del paese lungo la provinciale e un senso unico (con pista ciclabile in aderenza al Sile) in uscita dal paese lungo la via che passa per San Michele, per il traffico pesante una deviazione lungo via Tommaso Abate e viale della Repubblica.
Vista l’estrema somiglianza con la soluzione “promessa” ora da Regione e Autovie, verrebbe da pensare che la nostra proposta sia stata in qualche modo d’aiuto e di ispirazione all’amministrazione nei successivi incontri con i promotori dell’opera.
In realtà si tratta solo della soluzione più logica, di puro buon senso, e ci risulta difficile pensare che non fosse già stata prevista da chi di dovere.
Perché quindi mettere in allarme un intero paese quando la soluzione era così semplice, quasi banale? Viene da pensare che questi finti spauracchi servano a certi esponenti politici per raccogliere consenso, apparendo più magnanimi e attenti alle esigenze del nostro paese di quanto in realtà non siano…
E a leggere questo articolo della Nuova Venezia del 13 novembre il sospetto pare più che legittimo:
«L’assessore regionale alla Mobilità Renato Chisso ci ha ricevuto due settimane fa e si è impegnato a risolvere la situazione, garantendoci che almeno una delle due strade, via San Michele o via Roma, rimarrà aperta al passaggio dei veicoli». Alessandro Cesarato, presidente di Altinonline, che raggruppa attività economiche e commercianti, tira un sospiro di sollievo. «La situazione sembrava persa in partenza – spiega – durante uno degli ultimi incontri con il Comune ci era stato detto che la situazione era drammatica e sembrava che potessimo ottenere al massimo il passaggio ciclopedonale in via san Michele Vecchio, invece grazie all’interessamento dell’assessore alla Mobilità Chisso, che ci ha ricevuto e si è fatto carico del problema, possiamo dire di avere raggiunto un gran risultato».
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appunto…perchè mettere allarmismo??? per spostare il problema dalla sicurezza alla viabilità?? mah!!